Scuola giovani e cultura

Welfare. Ok in commissione a risoluzione M5s-ER Coraggiosa per confermare il reddito di cittadinanza

Nell’atto d’indirizzo si chiede poi l’attivazione di “azioni per rafforzarne l’efficacia, anche rispetto al quadro che si è determinato a seguito della pandemia”

“Continuare ad assicurare misure universali e personalizzabili per contrastare la povertà e per favorire l’inclusione lavorativa e sociale, quali il reddito di cittadinanza (che ha già coinvolto 1,5 milioni di famiglie italiane), prevedendo azioni per rafforzarne l’efficacia, anche rispetto al quadro che si è determinato a seguito della pandemia”.

A chiederlo, con una risoluzione sono Silvia Piccinini (M5s), Igor Taruffi e Federico Amico (ER Coraggiosa), che sollecitano un intervento dell’esecutivo regionale nei confronti di governo e parlamento.

Risoluzione approvata in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini.

Le misure finora adottate a livello nazionale e regionale per il contrasto della povertà e per l’inclusione, ha ricordato Piccinini in commissione, “poggiano sul binomio inscindibile ‘sostegno economico’ e ‘politica attiva del lavoro’: queste misure devono essere confermate, rese realmente universali, disponibili ed efficaci, adeguandole al quadro che si è determinato a seguito dell’emergenza sanitaria”.

L’atto è poi stata emendato dal Pd. Per Lia Montalti “in questa delicata fase le situazioni di fragilità e di povertà sono aumentate, è quindi utile rafforzare questo tipo di politiche, individuando misure che vadano a rafforzarne l’efficacia anche rispetto al quadro che si è determinato con la pandemia e andando a irrobustire le azioni di inserimento lavorativo affinché siano maggiormente accessibili, efficaci e misurabili”.

Al contrario, per Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) “il reddito di cittadinanza va eliminato, il metadone di Stato non risolve i problemi, la misura andrebbe capovolta, occorre investire sul lavoro (riducendo al contempo il cuneo fiscale)”.

Simone Pelloni (Lega) ha parlato, sempre sul reddito di cittadinanza, di “misura assistenziale pura, l’efficacia è scarsissima”. Il risultato, ha aggiunto, “è che il debito pubblico è aumentato in modo esponenziale”. Per il consigliere “manca l’aspetto dell’inclusione lavorativa”.

Per Silvia Zamboni (Europa verde), che ha modificato il provvedimento con un subemendamento, “questa misura può essere migliorata ma indubbiamente ha una sua validità”. La consigliera ha quindi chiesto “più controlli sull’erogazione del reddito al fine di prevenire qualsiasi forma di abuso”.

Per Giulia Pigoni (lista Bonaccini) “il reddito di cittadinanza è uno strumento che non sta funzionando, lo

dicono i dati, era anche prevedibile, l’obiettivo è nobile ma lo strumento è sbagliato”. “Una misura che non crea occupazione, con risorse erogate sulla base di autocertificazioni e scarsi controlli”, ha concluso la consigliera.

Anche per Marco Mastacchi (Rete civica) “lo strumento è sbagliato, non funziona, disincentiva la ricerca di un lavoro e crea ulteriori precari”.

“Uno strumento con dei limiti, da migliorare, ma fortuna che c’è”, è poi intervenuto Igor Taruffi a conclusione del dibattito. “Una risposta utile a un problema reale; in questa fase è necessario dare delle prospettive, non possiamo lasciare sole le persone in difficoltà”.

 

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