Ambiente e territorio

Passa in Aula programma housing sociale, al più presto bandi per progetti innovativi sulla casa

Rontini (Pd): “Verranno assegnati dai 30 ai 40 mila euro a quei cittadini che vorranno acquistare alloggi per progetti di cohousing -meglio ancora se di recupero e sostituzione edilizia- oppure agli operatori”. Mumolo (Pd): “La questione casa è cruciale, specie nelle città universitarie”. Bertani (M5s) chiede di favorire fascia over 65. Tagliaferri (Fdi): “Farsa elettorale”

Sì in Aula al programma di housing sociale per favorire l’offerta di alloggi di residenza sociale e i progetti innovativi di cohousing e recupero edilizio con il sì del Partito democratico, Sinistra italiana e Gruppo Misto-Mdp, l’astensione del Movimeno 5 stelle e il no di Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Italia e Misto-Mns. “Il bando rappresenta un altro importante tassello del piano pluriennale sulle politiche abitative”, spiega la consigliera Manuela Rontini (Partito democratico), “dopo la casa per giovani coppie, il miglioramento dell’accessibilità per gli alloggi Erp e il rifinanziamento al fondo per affitti e morosità incolpevoli, ora la Regione mette mano al settore per dare risposte alle famiglie più fragili e bisognose, ma non solo”. I cinque milioni di euro di risorse messe in campo potranno aiutare infatti anche quelle persone che escono dai criteri di assegnazione per le case popolari ma che non riescono ad accedere al libero mercato. “Grazie ad un bando di prossima uscita”, spiega Rontini, “verranno assegnati dai 30 ai 40 mila euro a quei cittadini che vorranno acquistare alloggi per progetti di cohousing- meglio ancora se di recupero e sostituzione edilizia- oppure agli operatori che proporranno progetti con servizi in comune- in grado di generare effetti positivi in termini di coesione sociale, solidarietà e sussidiarietà grazie al recupero e alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente”.

“Il tema casa è cruciale”, continua Antonio Mumolo (Partito democratico), “basti pensare che per 6 mila famiglie anche l’affitto a canone concordato risulta insostenibile: questo è un problema per le città universitarie come Bologna e per tutti quei giovani precari che non riescono ad uscire dalle case dei genitori”.

Andrea Bertani (Movimento 5 stelle) propone un ordine del giorno che chiede di favorire in particolare la sperimentazione intergenerazionale. “Nella nostra regione vi sono fasce di popolazione in età avanzata che spesso devono affrontare problemi economici ma anche legati alla solitudine. Chiediamo quindi che nei bandi vengano introdotti interventi specifici per promuovere progetti rivolti agli anziani over 65 che possano rappresentare un’efficace misura di welfare”. Ma l’ordine del giorno viene respinto per “questioni temporali”, visto che le risorse dovrebbero essere impegnate entro luglio 2019.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) il programma è “un atto farsesco” con intenzioni che potrebbero essere buone ma che sono “solo uno spot elettorale” visto che “5 milioni di euro sono troppo pochi”. Inoltre, secondo il consigliere, il bando non assegnerebbe di fatto contributi alle famiglie più bisognose.

L’assessore alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini, non è d’accordo con Tagliaferri. “Da tanti anni non si finanziavano le politiche abitative in questo modo: stiamo parlando di 120 milioni di euro ai quali si aggiungono gli stanziamenti per giovani coppie”, fa presente l’assessore che sottolinea come il programma di housing sociale sia “una sperimentazione” da avviare quindi con “una cifra circoscritta”. L’assessore ricorda anche che il bando fa parte di “un welfare non assistenziale ma che fa leva sul sociale ed aiuta a costruire percorsi di autonomia”.

(Francesca Mezzadri)

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