Sanità e welfare

Pd: un patto educativo di comunità per i nuovi bisogni degli adolescenti

Risoluzione del Partito Democratico a prima firma della consigliera Francesca Marchetti

Realizzare un patto socio-educativo di comunità per dare risposte ai nuovi bisogni degli adolescenti e realizzare un’azione capillare di sensibilizzazione volta a elaborare risposte efficaci e innovative per le bambine, i bambini e gli adolescenti, valutando anche la supervisione di un gruppo scientifico dell’Università.

A chiederlo è una risoluzione del Partito Democratico a firma dei consiglieri Francesca Marchetti (prima firmataria), Nadia Rossi, Lia Montalti, Katia Tarasconi, Massimo Bulbi, Francesca Maletti, Stefano Caliandro, Luca Sabattini, Roberta Mori, Marilena Pillati, Palma Costi.

I Democratici ricordano la situazione prodotta sull’infanzia e sull’adolescenza dagli effetti delle misure di contenimento sociale resesi necessarie per contrastare la diffusione del Coronavirus e anche i provvedimenti, come il Bando Adolescenza, che la Regione ha promosso in questi anni.

“È stato approvato in commissione Affari sociali l’emendamento al “Milleproroghe” relativo ai ristori educativi per gli studenti soggetti a provvedimenti di isolamento dovuti all’infezione da COVID-19, riscontrando perdite educative, culturali e soprattutto socio-relazionali. La proposta -spiega il Pd- istituisce un fondo speciale di 5 milioni di euro per l’anno 2022, denominato Fondo «Ristori educativi», da destinare, attraverso attività gratuite extra scolastiche, quali attività culturali, attività sportive, soggiorni estivi, sostegno allo studio e sostegno psicologico, al recupero e alla promozione di iniziative di consolidamento degli apprendimenti delle ore di scuola in presenza perse. Con decreto del ministro dell’Istruzione, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono definite le modalità e i criteri di ripartizione del fondo. Si tratta di uno stanziamento che tiene conto delle proposte indicate da Save The Children per realizzare opportunità educative che coinvolgano il Terzo Settore e le sue eccellenze territoriali che si occupano già di povertà educativa e partecipazione”.

Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “a promuovere una riflessione della comunità regionale per realizzare un patto socio-educativo di comunità chiamando alla partecipazione Enti locali, l’Ufficio scolastico regionale, la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, le Prefetture, le forze dell’ordine, le famiglie, il mondo del volontariato, del Terzo settore, le associazioni sportive e culturali, la rete dei servizi territoriali, le diocesi, che rappresentano un modello virtuoso d’azione, per definire interventi mirati per dare risposte ai nuovi bisogni di adolescenti; e a sollecitare un’azione capillare di sensibilizzazione, informazione, comunicazione e orientamento rivolta ai genitori, ai docenti, agli educatori e agli stessi ragazzi e ragazze per fornire loro strumenti e rafforzare l’importanza del benessere psicofisico come centrale nelle nostre
politiche, accompagnando la formazione delle figure educative nella capacità di riconoscere tempestivamente ogni segnale di disagio”.

Fra le richieste del Pd alla Regione c’è anche quella di “rafforzare il coordinamento del processo complessivo attraverso una cabina di regia tra Regione e Territori, supportata da una mappatura dei bisogni emergenti, al fine di elaborare insieme risposte efficaci e innovative per le bambine, i bambini e gli adolescenti valutando anche la Supervisione di un gruppo scientifico dell’Università”.

(Luca Molinari)

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