Sanità e welfare

WELFARE. SERVIZI SOCIO-SANITARI, SÍ COMMISSIONE A COMPENSAZIONE SUGLI EFFETTI DELL’IRAP E DELL’IVA: MANOVRA DA 9,5 MILIONI DI EURO

Via libera in commissione Politiche per la salute e politiche sociali al provvedimento della Giunta, i cui tecnici garantiscono: “Nessuna ricaduta su cittadini e Comuni”. Pd: “La delibera nasce dal fatto che il bilancio dell’Assemblea legislativa già prevedeva il rimborso dell’Irap per le Asp e per le cooperative sociali”. Ln: “Alcuni Comuni non riescono più a coprire parte delle rette, con evidenti difficoltà nel mantenere i servizi. Toccate le tasche delle persone”. M5s: “Si predisponga una modulistica uniforme d’ingresso in tutte le strutture”

Approvato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, con il sì di Pd e Sel e il voto contrario di Ln e M5s, il provvedimento della Giunta regionale ‘Approvazione sistema di remunerazione dei servizi socio-sanitari accreditati provvisoriamente e/o definitivamente’.

Un atto, hanno riferito i tecnici della Giunta, “che tenta di condensare gli effetti dell’Irap sul sistema socio-sanitario, non potendone prevedere la cancellazione”. Una compensazione, hanno aggiunto, “sugli effetti dell’Irap e dell’Iva, per garantire una maggiore sostenibilità del sistema dei servizi socio­sanitari per anziani, disabili e per l’assistenza domiciliare”. La delibera avrà un triplice effetto: “Incremento delle tariffe, livellamento tra gestioni pubbliche e private e quote supplementari per le realtà più piccole”. Il valore complessivo della manovra, hanno specificato, “è pari a 9,5 milioni di euro, senza ricadute sui cittadini e sui Comuni”. Il costo di riferimento sociale e socio-sanitario viene remunerato attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza e la compartecipazione degli utenti e le risorse dei Comuni di residenza degli utenti stessi. I tecnici hanno poi fatto il quadro generale sulla situazione delle Asp in Emilia-Romagna: “Delle 42 Asp presenti in Emilia-Romagna, 8 sono in difficoltà, 8 sono in buona salute, le altre sono in equilibrio precario dal punto di vista della gestione”. L’atto avrà valore retroattivo, con applicazione dal 1^ gennaio 2016.

Per Daniele Marchetti (Ln), “la delibera è sostanzialmente condivisibile nei contenute, in particolare sulla gestione dei servizi nelle aree svantaggiate e sulla compensazione dell’Irap”, vengono però “toccate le tasche dei cittadini- ha sottolineato- alcuni Comuni non riescono più a coprire parte delle rette rivolte al socio-sanitario, con evidenti difficoltà nel mantenere i servizi”.

Giulia Gibertoni (M5s) ha chiesto di “andare verso una maggiore garanzia dell’obiettivo”, nella direzione di “una umanizzazione di questo tipo di servizi”. Ha poi sollecitato “la predisposizione di una modulistica uniforme d’ingresso in tutte le strutture, evitando di creare ulteriori difficolta a persone con problemi”. Il privato, ha aggiunto, “non deve agire come se fosse sul libero mercato, sono ingiustificate certe forme contrattuali, occorrono maggiori controlli e verifiche”. Infine, l’esponente M5s ha sollevato “il problema dei lavoratori che operano nelle strutture private, spesso con diritti inferiori e compensi quasi dimezzati rispetti al dipendente pubblico”. Raffaela Sensoli (M5s) ha ribadito che “la fonte del problema è la gestione delle Asp, spesso inadeguata”. “Quando parliamo della fascia più debole della popolazione- ha concluso-dobbiamo pensare a servizi adeguati a costi minimi”.

Alessandro Cardinali (Pd) ha ricordato che “la delibera nasce dal fatto che il bilancio dell’Assemblea legislativa già prevedeva il rimborso dell’Irap per le Asp e per le cooperative sociali”. Stiamo parlando, ha aggiunto, “di temi delicati e in continua evoluzione, occorre l’apporto di tutte le parti”. In conclusione, ha poi ribadito che “non ci sono differenze così marcate tra dipendente pubblico e chi lavora nelle cooperative”. Marcella Zappaterra (Pd) ha sottolineato che “se le Asp falliscono il problema diventa delle comunità e si riscontra conseguentemente nei bilanci pubblici”. Si è poi dichiarata favorevole “all’uniformità della modulistica”, ricordando che “i tavoli tecnici stanno partendo”. Con questo provvedimento, ha concluso, “risolviamo molti problemi alle Asp, ai Comuni e alle Ausl”. E’ poi intervento Giuseppe Boschini (Pd) sul sistema degli accreditamenti: “Da tempo viene sollecitata dai territori, con questo documento se ne può cominciare a parlare”. “Non dobbiamo cadere nell’errore di focalizzarci nella dimensione economica- ha affermato- dobbiamo invece privilegiare gli standard di qualità, oltre al controllo e alla valutazione sui risultati, pensando a un riallineamento tra pubblico e privato”.

Infine, il presidente Paolo Zoffoli ha ricordato che “l’accreditamento è operazione importante, frutto di un confronto con i territori su qualità, bisogni e risorse”. Dobbiamo riuscire “a dare risposte sulla sostenibilità del sistema, per aiutare i cittadini in difficoltà”. “La burocrazia- ha concluso- a volte ha creato dei problemi”.

(cr)

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