Critiche, soddisfazioni e qualche perplessità oggi in Aula durante la discussione della legge sui Servizi educativi all’infanzia, presentata da Francesca Marchetti (Pd). Il sì alla legge che rende obbligatoria la vaccinazione dei bambini che vogliono accedere ai servizi educativi da zero a tre anni è passato con maggioranze larghe (centrodestra compreso). Fermo sul voto contrario il Movimento 5 Stelle che vede tra le maggiori criticità l’esternalizzazione dei servizi e l’apertura al privato sociale. Anche l’obbligo di vaccinazione è stato contestato per il metodo con il quale verrebbe imposto (“Dovremo vietare anche l’ingresso ai giardini pubblici per i bambini non vaccinati?”, è la provocazione di Raffaella Sensoli) .
Si astiene invece la Lega Nord sull’obbligo del vaccino (“Avremmo preferito una massiccia campagna di informazione di almeno 2/3 anni sui vaccini per i bambini stranieri che vengono da paesi dove le garanzie sanitarie sono diverse” sono le parole di Andrea Liverani). Il Carroccio approva invece l’odg che impegna la giunta nell’ambito della lotta allo stress lavorativo del personale che lavora con categorie disagiate, il cosiddetto burnout.
Grande soddisfazione da parte della maggioranza: Lia Montalti (Pd) sottolinea come il dialogo tra istituzioni e cittadini si sia tradotto in una legge che rappresenta anche una “sfida culturale”. Per Giuseppe Paruolo (Pd) si tratta di un “gesto doveroso” che difende dalle false informazioni sui vaccini che circolano in rete. E il consigliere aggiunge, riferendosi all’appoggio dei pentastellati ai genitori contrari all’obbligo: “Si chiede di difendere chi minaccia una legge, ma noi non vogliamo alimentare il sentimento di inquietudine. Preferiamo fare politica per costruire piuttosto che distruggere”.
Replica pronta da Andrea Bertani (M5s) che riafferma la necessità di non confutare un problema “che esiste anche perché è sul web” e quindi va ascoltato, “non censurato”. “Non si parla di minacce ma di contraddizioni che ci sono in un dibattito democratico”, sottolinea la collega Sensoli.
Sì all’obbligo dei vaccini anche da Igor Taruffi (Sel) che riconosce i meriti della legge pur sottolineando criticità che portano il gruppo ad astenersi sull’impianto complessivo, come “la difficoltà per alcuni Comuni del territorio di usufruire dei servizi” e l’affidamento sulla base dell’offerta più economica.
“Il progetto di legge ha un suo equilibrio” anche per Tommaso Foti (Fdi-An) che però sottolinea alcune mancanze. In primis, il trasferimento di competenze dall’Assemblea alla Giunta, ma anche la questione del titolo di studio (“una laurea non fa la differenza”) . D’accordo invece per quanto riguarda l’articolo 6 sui vaccini (“non è libertà, ma una licenza il fatto che ancora al giorno d’oggi sia possibile non vaccinarsi, pratica che un tempo era naturale per le famiglie”).
Conclude il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, che esprime piena soddisfazione per una legge che continua a garantire un’altissima qualità dei servizi educativi dagli 0 ai 3 anni “riconfermando il ruolo leader della Regione Emilia-Romagna in tutta Europa”.
(Francesca Mezzadri)