Garantire una mappatura completa e costantemente aggiornata dei canoni non riscossi e delle situazioni di criticità finanziaria delle ACER. A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (FdI).
Il 12 settembre 2025, il consigliere con un’interrogazione chiedeva “dati puntuali e aggiornati su morosità, alloggi ERP non assegnabili, “valore sociale” dei canoni non percepiti e criteri di nomina nei CdA delle Aziende Casa Emilia-Romagna (ACER). Nella risposta ufficiale, l’Assessore alle Politiche abitative Giovanni Paglia ha dichiarato che la Regione “non dispone del valore dei canoni ERP non riscossi”, poiché tali dati non rientrano tra le attività di raccolta dell’Osservatorio Regionale del Sistema Abitativo (ORSA)”.
Per l’esponente di Fratelli d’Italia “tale affermazione configura una grave lacuna amministrativa, poiché la morosità incide direttamente sulla sostenibilità finanziaria del sistema ERP – inoltre, continua – la stessa risposta ammette che oltre 5.403 alloggi ERP risultano liberi e non prontamente assegnabili, di cui oltre 3.000 situati in edifici costruiti prima del 1971, evidenziando un grave ritardo nelle politiche di riqualificazione e manutenzione”
Tagliaferri prosegue dicendo che l’assessore ha precisato che non è previsto alcun piano di recupero o compensazione nei budget regionali rispetto al differenziale tra canone oggettivo e canone effettivo, il valore sociale, quantificato in circa 5,2 milioni di euro mensili, cioè oltre 60 milioni di euro annui. Mentre per quanto riguarda le nomine nei CdA delle ACER provinciali, “la risposta si limita a richiamare genericamente la Legge regionale 24 del 2001, senza chiarire se siano stati applicati criteri di trasparenza, manifestazione di interesse e valutazione delle competenze tecniche, né se sia stato effettuato alcun controllo su conflitti di interesse o incompatibilità”.
Pertanto, chiede alla Giunta di predisporre un piano regionale di compensazione del valore sociale che, “oggi privo di copertura”, grava sui bilanci locali, inoltre chiede di “introdurre l’obbligo di pubblicazione delle manifestazioni di interesse e delle motivazioni delle nomine nei CdA ACER provinciali” e “quali misure intenda adottare per accelerare la riassegnazione dei 5.403 alloggi liberi e garantire che almeno una quota di questi sia destinata, entro il 2026, ai nuclei in graduatoria con ISEE inferiore a 7.620 euro, attualmente in condizione di fragilità estrema”.
(Giorgia Tisselli)



