Maggiori tutele per le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria che operano nelle Rems, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza riservate a detenuti con problemi mentali.
A chiederlo, in una risoluzione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricostruisce il quadro giuridico e la situazione in cui si trovano queste strutture e chiede un intervento per migliorare la qualità di questi luoghi e le condizioni di lavoro di chi vi opera.
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta in coordinamento con le ASL territoriali, nonché le prefetture e gli istituti penitenziari e il garante regionale dei detenuti, “a rafforzare il monitoraggio dello stato di salute psichico dei detenuti e potenziare il sostegno psicologico agli agenti penitenziari con potenziamento del personale qualificato addetto a tali mansioni, al fine di migliorare la convivenza tra detenuti e agenti penitenziari all’interno degli istituti di pena”.
Inoltre, si chiede che, in sinergia con le prefetture e i ministeri competenti, siano potenziate le strutture atte ad avere destinazione di uso come REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), al fine di effettuare un aumento dei posti a disposizione per i detenuti particolarmente pericolosi dal punto di vista psico-comportamentale, al fine di tutelare gli altri detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria”.
Poi ancora: “Bisogna attivarsi con il ministero della Giustizia per potenziare e migliorare i corsi di formazione per gli agenti di polizia penitenziaria , in particolare su controllo e gestione di risse e sommosse e prevenzione rischi derivanti da detenuti problematici e attivarsi con il governo nazionale per potenziare il programma governativo previsto dalle vigenti norme in materia di rafforzamento degli organici in forza agli istituti penitenziari, aumentando le assunzioni nella polizia penitenziaria, al fine di garantire un miglioramento dei turni lavorativi dei medesimi”.
(Luca Molinari)
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