Sanità e welfare

Vignali-Castaldini (FI): “Istituire la figura del Garante regionale per la terza età”

Invecchiamento sano e attivo, benessere psico-fisico degli anziani e tutela effettiva dei loro diritti: sono i temi al centro della risoluzione con la quale si chiede che venga introdotta una specifica figura di garanzia per la terza età

Introdurre la figura del Garante regionale per la terza età, avviando l’iter per l’approvazione di un progetto di legge che ne definisca le funzioni e l’organizzazione.

È l’impegno che i consiglieri di Forza Italia, Pietro Vignali e Valentina Castaldini, chiedono alla giunta attraverso una risoluzione.

“I cittadini anziani sono una componente fondamentale della società, dell’economia e della cultura del nostro Paese – affermano i consiglieri – ed è per questo che dobbiamo garantire la piena tutela dei diritti che sono loro costituzionalmente riconosciuti”.

Nel documento, gli esponenti di Forza Italia richiamano non solo i principi costituzionali, ma anche quelli comunitari, fra cui la “Carta europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane bisognose di cure e assistenza a lungo termine” che ha, fra i suoi obiettivi, quello di “facilitare l’accesso delle persone anziane ai loro diritti fondamentali” e “accrescere la consapevolezza dei diritti di un sempre maggior numero di persone che ricevono cure a lungo termine nonché di incoraggiare le migliori pratiche negli Stati membri”.

Peraltro, ricordano Vignali e Castaldini, “già alla fine degli anni ’90, l’OMS aveva invitato gli Stati a un cambiamento di paradigma sul trattamento degli anziani, spingendo verso un concetto positivo dell’invecchiamento e definendo l’invecchiamento sano e attivo come un processo che permette agli individui di realizzare il proprio potenziale per il benessere fisico, sociale e mentale”.

Dal punto di vista della tutela dei cittadini in situazioni di svantaggio, come appunto gli anziani, “le esperienze più qualificanti e decisive sono quelle sorte spontaneamente dalle associazioni del terzo settore”, evidenziano i consiglieri, i quali chiedono un passo in avanti mediante la definizione di un “indice dei diritti delle persone anziane” che consenta il
monitoraggio e la valutazione delle politiche attuate e i risultati conseguiti.

Diritti che si esplicano nella parità di accesso ai servizi di assistenza, nella capacità giuridica e decisionale, nell’assenza di abusi e maltrattamenti, nella libertà di movimento, nella garanzia della privacy, nel mantenimento dei legami familiari, nell’inclusione sociale, nell’accesso alle cure, in adeguati standard di vita e, non meno importante, nella garanzia di accesso a procedure di reclamo ad autorità indipendenti in caso di violazione dei diritti subiti da persone anziane.

Tutti motivi che sono alla base della risoluzione con la quale si rimarca come “l’istituzione del Garante per i diritti delle persone anziane si ponga come un necessario passo in avanti nell’effettiva tutela di tale importante categoria di cittadini, dando al contempo concreta attuazione ai principi costituzionali e comunitari”.

(Brigida Miranda)

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