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Zaki libero. Petitti: “Ora verità e giustizia per Giulio Regeni”

La presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha aperto i lavori dell’aula sul rientro a Bologna dello studente egiziano

Questa mattina la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, ha aperto i lavori dell’aula con un intervento dedicato alla liberazione di Patrick Zaki: “Vorrei condividere con voi un momento di gioia, la fine di un incubo durato più di tre anni: Patrick Zaki è tornato in Italia, è tornato a Bologna, da uomo libero”.

“Dopo il calvario giudiziario – rimarca la presidente – che si è concluso con la concessione della grazia da parte del presidente egiziano Al-Sisi, Bologna, tutti i cittadini, hanno potuto riabbracciare Patrick che, circondato dall’affetto, ha potuto finalmente ricevere dal rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, e dalla sua relatrice, Rita Monticelli, la pergamena di laurea meritatamente conseguita lo scorso 5 luglio, concludendo brillantemente il percorso di studi del Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies. Con il conferimento del titolo di dottore dell’Università di Bologna, Patrick ha dimostrato particolare determinazione e la volontà di continuare a studiare nonostante le difficoltà. Un esempio di abnegazione per tutte le studentesse e gli studenti”.

“La liberazione di Patrick – aggiunge – rappresenta una vittoria della democrazia, per i diritti umani. Non può che riempire di orgoglio tutte e tutti noi il ruolo che hanno svolto anche le istituzioni, compresa l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che – dall’inizio della carcerazione di Zaki a febbraio 2020 – ha messo in atto ogni possibile azione di sensibilizzazione per la liberazione di Patrick. Per questo, oggi possiamo dire che ‘non abbiamo lottato invano’, che questa battaglia è stata vinta”.

“E come avviene sempre per i grandi risultati – evidenzia Petitti – si è trattato di un impegno civile e istituzionale collettivo: unendomi alle stesse parole di Patrick, a nome dell’Assemblea legislativa, vorrei, quindi, ringraziare il governo italiano per l’impegno istituzionale e diplomatico profuso, la città di Bologna nella persona del sindaco Lepore, l’Ateneo bolognese con il rettore Molinari, il precedente rettore Ubertini e tutte le studentesse e gli studenti che hanno sempre dimostrato vicinanza e affetto per Patrick, Riccardo Noury e Amnesty International Italia per aver sempre tenuto alta l’attenzione su questa delicatissima vicenda, tutte le istituzioni, il mondo dell’associazionismo, e tutte le cittadine e i cittadini che, in modi diversi, hanno contribuito alla liberazione di Patrick e, quindi, all’affermazione – ancora una volta – dei diritti umani”.

“Ma non possiamo fermarci qui: come più volte ci ha ricordato lo stesso Patrick, non possiamo smettere di chiedere ‘verità e giustizia’ per Giulio Regeni. Sono troppe le ombre, troppi i silenzi sulla morte di questo ragazzo. Solo attraverso l’impegno di tutte e tutti noi, il dialogo, la cooperazione e la diplomazia, possiamo sperare che le persone vivano libere”, conclude la presidente dell’Assemblea.

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