Governo locale e legalità

Zappaterra (Pd): 3% fondo sociale locale anche ad aree interne

Lo ha comunicato l’assessore Igor Taruffi rispondendo a un’interpellanza della capogruppo democratica

Il 3% del Fondo sociale locale deve andare anche alle aree interne della Regione, al pari dei territori classificati montani ai fini Istat.

A chiedere la riformulazione dei criteri di suddivisione del Fondo sociale locale è una interpellanza del Partito democratico a firma di Marcella Zappaterra e sottoscritta anche da Marco Fabbri.

I democratici sottolineano come dagli attuali criteri di ripartizione del fondo emerga come “non c’è alcun riferimento per le aree “Aree Interne” ossia dei territori che si connotano per un’organizzazione spaziale fondata su “centri minori”, spesso di piccole dimensioni che, in molti casi, sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità ai servizi essenziali: le aree interne sono parti del territorio nazionale che subiscono gli effetti del calo o dell’invecchiamento della popolazione, dove la debolezza delle prospettive di sviluppo determina una sempre maggiore difficoltà delle condizioni di vita dei cittadini che vi risiedono”. Per Zappaterra “sostenere le aree interne significa favorire la crescita e lo sviluppo del nostro territorio, per questo bisognerebbe prevedere per le aree interne gli stessi parametri che ci sono per i territori appenninici”.

“Accogliamo la proposta della consigliere Zappaterra e si procederà ad aggiornare in questo senso i criteri per il riparto del Fondo sociale locale”, spiega l’assessore Igor Taruffi, ricordando gli effetti benefici che questa scelta avrà in primo luogo per il territorio ferrarese.

Parole alla luce delle quali Zappaterra si dice soddisfatta perché “questa è la conferma dell’attenzione della Regione verso le aree interne e il Basso ferrarese, penso a quanto fatto anche sul bando per le giovani coppi: possiamo dire che il Basso ferrarese, l’unica area interna non appenninica, è ormai equiparata ai territori appenninici”.

(Luca Molinari)

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