La vita di alcune donne che hanno inventato, scoperto e progettato, in mostra all’interno dell’Assemblea legislativa. Con “Anche la cancellazione è violenza”, inaugurata questa mattina dalla presidente della Commissione Pari opportunità dell’Assemblea Roberta Mori, assieme all’assessore Emma Petitti e alle rappresentati di Rivoltapagina, la Regione racconta la storia di 26 donne dimenticate che hanno però dato un contributo decisivo alla scienza, alla fisica, alla letteratura e alla cultura in generale. Un modo per abbattere gli stereotipi di genere e ridare onore e memoria a tutte le donne tagliate fuori dai libri di storia.
“L’importanza di questa mostra, che valorizza le personalità femminili nella storia, donne competenti e che hanno dato tanto alla scienza come alla letteratura -dice Mori- significa moltiplicare gli esempi positivi a disposizione dei giovani e dare alle stesso tempo giustizia a una memoria troppo spesso cancellata. Ricordare e sottolineare la presenza femminile nella storia è un dovere civico e morale che può prevenire atti di discriminazione, la stessa dai cui scaturisce quella violenza che ha causato tante vittime innocenti tra le mura domestiche. Noi come Assemblea- continua Mori- abbiamo approvato la legge quadro per le parità e le discriminazioni di genere che, come questa mostra, è una leva culturale per sollevare quella pesante coltre di stereotipi che copre da sempre il percorso di emancipazione femminile”.
Un’iniziativa, quella della mostra, nata lontano dall’Emilia-Romagna, a Catania, grazie a un collettivo di femministe: le Rivoltapagina. Emma Baeri Parisi (il secondo cognome è quello materno che ogni componente del collettivo ha aggiunto come simbolo) fa parte del gruppo e spiega: “Questa mostra deve circolare in modo da diventare un simbolo che si espanda in tutta la società in modo orizzontale, per cancellare quel senso comune che ha portato a differenziare l’uomo dalla donna. L’anno prossimo sarebbe bello avere una mostra sulle donne emiliane”.
L’assessore con delega alle Pari Opportunità Emma Petitti proprio sulla legge quadro ha aggiunto: “Il contrastro alla violenza passa dalla sua applicazione. La prevenzione e la programmazione sono entrambe essenziali per combattere questa battaglia culturale”. Proprio per questo all’inaugurazione hanno partecipato anche i ragazzi dell’istituto Itis Galilei di Mirandola che stanno portando avanti anche un progetto sulle pari opportunità.
(Andrea Perini)