“Sono state rilevate positività qualitative presso alcune torri al servizio di Banca Intesa, spente tra il 7 e l’8 ottobre e sottoposte a manutenzione straordinaria. Attualmente sono in corso le indagini microbiologiche quantitative sui campionamenti eseguiti, mentre per quanto riguarda l’acquedotto, gli esiti finora disponibili consentono di escludere la struttura quale fonte di esposizione”. È la risposta dell’assessore alla sanità Sergio Venturi a due interrogazioni, a risposta immediata in aula, presentate dal Pd e dalla Lega nord sui casi di legionella a Parma.
Il documento del Pd, presentato da Barbara Lori, prima firmataria, Massimo Iotti, Ottavia Soncini, Paolo Zoffoli e Alessandro Cardinali, chiedeva alla Giunta “di conoscere da cosa si sia determinata questa situazione di emergenza e quali ulteriori iniziative intenda assumere, anche in collaborazione col Comune di Parma ed Iren, per garantire la sicurezza dei cittadini e risolvere rapidamente la situazione e per prevenire ulteriori casi di contaminazione”.
Nella seconda interrogazione presentata da Fabio Rainieri (Lega nord) venivano evidenziati “alcuni dubbi sulle azioni fino ad ora effettuate per risolvere questa grave problematica sanitaria. Le ricerche si sarebbero concentrate per diversi giorni sull’acqua potabile, i pozzi da cui proviene e le sue condutture in quella zona della città, mentre si sarebbe tralasciato di verificare la presenza del batterio negli impianti ad aerazione e soprattutto le torri ad evaporazione”. Ranieri evidenziava inoltre “la mancata utilizzazione dell’ozono per la disinfezione dell’acqua”.
“Al 10 ottobre- ha poi rilevato Venturi- sono stati accertati 39 casi che hanno determinato 2 decessi. Sono 16 le persone ricoverate all’Ospedale Maggiore di Parma, delle quali 11 sono in miglioramento e per 6 sono previste le dimissioni già nei prossimi giorni. Gli altri cinque pazienti- continua Venturi- sono stabili, con un normale decorso della patologia. In deciso miglioramento anche le condizioni di salute della persona ricoverata al Santa Marta di Borgotaro”. L’assessore, ha inoltre sottolineato che “negli ultimi giorni i casi segnalati sono in significativa riduzione”. Infine, Venturi ha precisato che “l’ozono è un ottimo disinfettante ma non permane nel tempo ed inoltre non deve essere presente ai terminali di distribuzione per non compromettere le caratteristiche di potabilità dell’acqua”.
Barbara Lori si è detta soddisfatta della tempestività delle azioni messe in campo dalla Regione e dalla Ausl. “Rimaniamo in attesa- ha poi detto la consigliera dem- degli esiti delle indagine microbiologiche presso alcune torri”.
Per Fabio Rainieri “nulla contro l’operato dell’Ausl, ma l’amministrazione comunale doveva intervenire prima, il 29 agosto, dopo il primo caso. Sarebbe opportuno- ha concluso l’esponente della Lega- dare obbligatorietà agli interventi di prevenzione da parte di tutte le strutture pubbliche e private”.
(Cesare Cicognani)